IL MAGICO SUONO
di Francesca (13 anni)

"Perbacco! In quale stanza l'avete lasciata?" chiese esasperato il sovrano di Europa.
"L'abbiamo messa nella 'camera terrestri', come ci ha ordinato lei!" rispose in tono di sottomissione Datch, il comandante delle missioni speciali di Europa. Lui stava conducendo Sulphur, il suo sommo imperatore, dalla fanciulla terrestre rapita.
Trovata la stanza, il sovrano fece un'entrata maestosa, con grande aria di superiorità. Qui vi trovò la ragazza accovacciata in un angolino che sfogliava delle pagine scritte con parole e dei simboli da loro mai visti. Sulphur fece per prenderglieli quando Lizy, la fanciulla, lo supplicò: "La prego, non mi privi della cosa a me più cara."
Colpito da quelle parole il signore lasciò andare i fogli e con loro emise un verso di stupore, seguito da una scossa del capo. Dopo qualche istante di silenzio prese a dire: "Sono venuto per assicurarmi che le avessero dato da mangiare, perché prima di iniziare gli esperimenti bisogna dare alcune cose essenziali da ingerire. Passeremo fra un'ora e diciassette minuti, intanto faccia pure come se fosse a casa sua, o quasi."
Detto questo fece un cenno a Datch e insieme uscirono dalla stanza.
Lizy era una ragazza di circa ventitré anni, abbastanza alta con dei ricci capelli rosso rame che le si poggiavano delicatamente sulle spalle.
La notte precedente era stata rapita dagli abitanti del satellite 'Europa'; lei non era in grado di spiegare 'scientificamente' il fatto, anche perché fin da piccola era stata abituata a non credere che esistessero forme di vita su altri pianeti. Ora, però, era obbligata a farsene una ragione perché in qualsiasi posto l'avessero portata quegli sconosciuti, questo non avrebbe avuto proprio l'aria di rassomigliare alla Terra. Era anche sorpresa perché quando i suoi compaesani le raccontavano le storie sui marziani e sugli extraterrestri, lei li aveva sempre immaginati bassi, verdi e con le antennine, insomma i soliti 'ometti' raffigurati sui libri! Ma gli abitanti di Europa erano pressappoco come lei, l'unica cosa che li differenziava dagli uomini era il rigido tono di voce, sembrava che non avessero 'melodia' nelle parole!
Passata l'ora e i diciassette minuti Sulphur e Datch andarono, come stabilito, da Lizy. Erano a metà strada quando uno strano suono, mai udito prima, arrivò alle orecchie, leggermente a punta, dei due; in un primo momento se le tapparono, ma dopo stettero fuori dalla porta ad ascoltare ciò che li aveva fatti impietrire dallo stupore. Il sovrano spalancò la porta; quando fu dentro vide che le labbra della ragazza si stavano muovendo e uno strano, ma dolce rumore usciva dalla sua bocca. Quando Lizy si accorse che i due erano entrati e la stavano ad ascoltare meravigliati smise di cantare.
"Ma come fa!? Che strana magia è mai questa? Non...non l'avevo mai sentita prima d'ora...Ho deciso di rinviare l'esperimento, però lei dovrà svelarci il segreto di questo...questo..."
"Si chiama canto, musica, da noi, sulla Terra, ce ne sono diversi tipi: rock, pop, hard core, metal, musica classica, leggera, ed ogni popolazione ha la sua musica tradizionale. Ci sono persone che cantano per lavoro!" rispose lei prontamente.
"Ma allora tutti sulla terra sanno produrre questa 'MUSICA'?" chiese il comandante delle missioni speciali.
"Beh! Non esattamente, cioè tutti sanno emettere questi suoni, ma non tutti riescono a farlo con la stessa armonia, non so se mi spiego...insomma ci sono persone 'intonate' e certe 'stonate', le prime riescono a cantare bene, cioè sono capaci di far uscire dei suoni dolci e orecchiabili, mentre le persone stonate emanano dei suoni sgradevoli. Capite?"
I due extraterrestri fecero cenno di sì con il capo, ma Lizy era sicura che non avevano ancora afferrato il concetto perfettamente.

La fanciulla osservò i suoi spartiti e subito dopo li porse al sovrano dicendo:
"Questi sono degli spartiti, cioè dei fogli dove sono scritte le parole da cantare; e poi i simboli che vedete sono delle note che bisogna suonare. Dovete sapere che esistono degli oggetti che fanno della musica: questi si chiamano strumenti musicali. Ce ne sono diversi: a percussione, a corde, a corde battute...io so suonare il pianoforte."
I due la guardarono con ignoranza, allora Lizy riprese a spiegare: "Già, è vero, voi non sapete neanche che cos'è un pianoforte! Mi potete dare una penna, o qualche cosa che scriva? Così ve lo disegno."
Il comandante delle guardie tirò fuori dalla tasca dell'armatura un pezzo di roccia grigia ben levigata, con un altro pezzo appuntito, questa volta nero, sulla punta e gli la porse. Lizy la guardò perplessa, però dovette adattarsi dato che non era sul suo pianeta. Girò uno spartito e vi disegnò dietro un pianoforte, però, purtroppo, lei non era mai stata un fenomeno a disegnare e quando mostrò il disegno ai due 'rapitori' si accorse di aver rappresentato un coso che assomigliava di più ad un comodino; quindi decise di abbandonare l'impresa.
Sulphur chiese alla ragazza di seguirlo. Il sommo imperatore e Datch condussero la fanciulla in una stanza enorme, colma di persone, o meglio Europiani. Il sovrano si sedette su un'enorme poltrona di pietra coperta da un tessuto molto luminoso ed appariscente e iniziò a parlare: "Miei cari sudditi ho deciso di non fare più gli esperimenti, perché questa ragazza possiede una magia che fa rimanere incantate le persone che l'ascoltano. Con questa malia riesce ad emettere dei suoni magici, incantevoli. Ora ve ne darà la prova."
Fece cenno a Lizy di cantare. La ragazza ubbidì e quando incominciò gli abitanti fecero la stessa cosa dei due 'rapitori', ovvero si celarono le orecchie, ma dopo iniziarono a provare gusto ad ascoltare la fanciulla cantare. Quando ebbe finito i popolani rimasero ammutoliti ed impietriti.
"Cosa vi avevo detto? E' o non è una 'stregoneria' fantastica?" disse il re per rompere il silenzio calatosi nella stanza all'improvviso. I sudditi iniziarono a battere le mani, alcuni urlavano, ma tutti erano entusiasti di Lizy e della sua 'magia'.
Il giorno seguente la ragazza fu svegliata da un rumore assordante di motore, allora si alzò, si vestì con degli abiti che le avevano dato delle ancelle. Subito dopo la porta della stanza si spalancò e vi entrò una Europiana che le disse: "Ho l'incarico di portarla nella camera risorse, per darle del cibo; mi segua!"
Detto questo se ne andò con Lizy che la seguiva. Quando venne dato del cibo (sempre che lo si voglia chiamare così) alla terrestre entrò Datch, che prese a dire:
"Voglia seguirmi per cortesia, il mio sovrano deve mostrarle una cosa"
E insieme alla fanciulla andò nella sala della sera prima. Lì, seduto nel solito trono, c'era Sulphur che l'aspettava con grande impazienza. Quando Lizy si avvicinò al sommo imperatore lui le mostrò un foglio. Lei con grande meraviglia fece cenno di sì con il capo e subito le comparve un grande sorriso sul volto:
"Ma come avete fatto a capire come era? Come avete fatto ad avere questo splendido progetto?"
Datch rise, ma venne subito ammonito dall'imperatore che iniziò a spiegare: "Ho mandato alcune guardie delle missioni speciali sul tuo pianeta per prendere il tuo pia...pia... sì, insomma il tuo strumento, però non sono riusciti a prenderlo, perché il terrestre chiedeva dei 'soldi', ma noi non sappiamo neanche che cosa siano. Beh, comunque sono riusciti a prendere questo progetto. Ho chiesto loro di portarlo agli addetti ai lavori, così potranno costruirlo e tu potrai suonare per noi ogni sera!"
Il sorriso sulla faccia di Lizy scomparve all'improvviso e prese il suo posto un'espressione di delusione: "Avete detto ogni sera, vero? Così avete intenzione di tenermi qui su Europa per sempre?"
"Sì, ma ti adatterai benissimo vedrai, e poi rammentati che se non era per la tua magia a quest'ora tu eri solo un ricordo per i tuoi amici!" le rispose Sulphur in tono freddo.
La ragazza non controbatté, perché era sicura che se lo avesse fatto, gli abitanti di Europa se ne sarebbero infischiati della sua musica e l'avrebbero sottoposta a degli esperimenti che il solo pensiero la facevano rabbrividire.
Lizy chiese se poteva tornare nella stanza che le era stata assegnata il giorno in cui era stata rapita. Purtroppo la risposta fu negativa, perché il sovrano le disse che ora voleva sentirla cantare; dato che era teso (anche se non ne sapeva il motivo) le chiese se poteva cantargli una canzone rilassante.
Quando la fanciulla ebbe finito fu riaccompagnata nella sua 'cella' dall'ancella che l'aveva portata nella cucina. Appena entrò nella stanza si buttò sul letto fatto di una sostanza gommosa e umidiccia, e pianse molte lacrime; però dopo qualche minuto cadde in un sonno profondo: sognava di essere seduta nel trono dell'imperatore di Europa, e che cantava, cantava fino a che ad un certo punto, la sua voce diventò come quella degli Europiani e dalla bocca le uscivano non più parole intonate, ma versi gravi e colpi di tosse; allora tentò di coprirsi le orecchie, ma i suoi versi erano molto forti e lei non riusciva più a comandarli, finché non sentì un fortissimo dolore all'interno della testa e...si svegliò di soprassalto, quando fu cosciente provò a parlare e a canticchiare qualche cosa, però la sua voce era roca, non più bella come prima! Voleva piangere, ma le lacrime sembravano essersi asciugate, l'unica cosa che riusciva a fare erano dei gridolini. Le venne da tossire e si accorse di aver ingoiato un po' di polvere o qualche cosa di simile. Tossì diverse volte e fortunatamente riuscì a sputare ciò che aveva ingerito e la sua voce le ritornò come per incanto, più bella e più armoniosa di prima. Allora pensò che quella era veramente magia! I suoi pensieri vennero interrotti dal capo delle guardie che la venne a prendere per portarla da Sulphur. Arrivati nella sala, Lizy si accorse che c'era un'atmosfera diversa, e quando ebbe finito di scrutare la stanza vide un enorme pianoforte vicino al trono e non riuscì a trattenersi un verso di meraviglia seguito da due lacrimoni di felicità.
Il sommo imperatore le chiese se poteva suonare qualche cosa, Lizy non se lo fece ripetere due volte e incominciò; appena ebbe finito si rese conto che quello strumento l'aveva fatta suonare meglio del solito; lei non sapeva se era solo suggestione o cosa, l'unica cosa che riusciva a pensare era che quello fosse il pianoforte più bello che si fosse mai visto nel mondo, o meglio nell'universo!
Durante i giorni seguenti la ragazza insegnò a suonare qualche cosa a Sulphur, il quale scoppiava di gioia.
Una sera il sommo imperatore decise di suonare davanti ai suoi sudditi. Quando iniziò la melodia, gli abitanti cominciarono ad emettere dei versi che tutto sommato non erano niente male!
Lizy pensò che tutto quello che era capitato non era un caso, ma era il suono del pianoforte che coinvolgeva tutti.
La mattina seguente Sulphur fece un'entrata nella stanza della fanciulla molto imponente e disse:
"Ho parlato con i miei sudditi ed insieme siamo giunti ad una conclusione: abbiamo deciso di riportarti sulla terra, per dimostrarti la nostra gratitudine per averci insegnato a cantare e a suonare."
Ormai per Lizy non c'erano più dubbi: quello non era un normale pianoforte, ma era davvero uno strumento magico!