Buon Natale     
di Loredana Limone            

Quest’anno, accipicchia, il freddo è polare

anche per noi che viviamo in pianura

e pur coprendoci fino a esagerare

il ghiaccio ed il gelo ci fanno paura.

Ma se stiamo a casa c’è un bel calduccio

e col plaid di lana sopra il divano

vedendo il meteo del colonnello Ferruccio

ci sentiamo meglio di un gran sultano.

Pensiamo al Natale e ne discutiamo,

abbiam fatto l’albero e pure il presepe,

parliamo di doni e di dove andiamo,

se nel timballo ci va o no il pepe.

Ma vi prego fermiamoci solo un momento

e attenti osserviamo la capannella,

cambiamo pensiero e con struggimento

concentriamoci ora sulla buona novella.

Quel piccolino sulla paglia adagiato

che tanti han visitato con devozione

col sangue ogni peccato ha cancellato

e merita certo la nostra attenzione.

Pacchi, pacchetti, un pranzo regale,

nemmeno il tempo di una preghiera,

ecco che cosa è diventato il Natale :

abbiamo smarrito la strada più vera.

Quest’anno facciamo qualcosa di nuovo,

preghiamo per i paesi distrutti da guerre,

pei bimbi che non mangiano neppure un uovo

perché possano vivere in fertili terre.

Priviamoci appena di una fettina

di ciò che abbiamo e doniamola loro,

Gesù Bambino già domani mattina

ci riempirà il cuore con un grande tesoro.