CRISTO è LA MIA SANTITà
don Francesco

Ricordo che poco dopo la festa del Natale dello scorso anno, in una conversazione sul tempo che passa e sulle feste celebrate, invitavo a riflettere sulla rapidità del tempo e dissi: domani è Natale. Tutti risero e commentarono… Per me è stato proprio così e domani… è Natale!
Oggi ho la grazia di sostare un poco davanti a Gesù e di prepararmi guardando la mia vita all’altezza dei tanti anni!

Una lunga e complessa storia di slanci e di sbagli, di fede, di speranza, d’amore. Quanto è duro parlare di sbagli! Non vorrei proprio… ma davanti a Gesù non posso non accettare anche gli sbagli. Sto sentendo quanto siano parte della mia vita anche tante persone che ho perso di vista, con cui ho avuto contatti che potrebbero sembrare trascurabili: nulla è trascurabile né per me né per gli altri e come sento viva questa comunione e condivisione! Mai come in questo momento ho avvertito l’intimità e il valore del rapporto con gli altri, talvolta gli altri sembrano in funzione di un progetto da realizzare, di un servizio da ottenere, di un amore da esprimere, ma non è proprio così. Nessuno è strumento per noi, né oggetto, né completamento; tutti sono fratelli, figli di Dio che crescono con noi, che devono dare ciascuno a suo modo lode a Dio.

In questa vigilia di Natale vorrei, innanzitutto, fissare bene queste due disposizioni di vita: il rapporto profondo, intimo, personale con ogni persona che in qualche modo è entrata nella mia vita, anche solo con un incontro e il rispetto, la venerazione che ho cercato di avere per ciascuno (anche quando si sentiva che imponevo un orientamento e piegavo a una particolare soluzione) e la ricerca del bene di ciascuno in ogni cosa.
Dico qualcosa che è nel mio cuore e ciascuno con tutta libertà può rileggere con me una storia che certamente, solo per grazia di Dio, è stata nonostante gli sbagli una storia di fede, di speranza, di amore e di tante altre belle e buone cose.
E a ciascuno voglio dire la mia venerazione. E ancora con ciascuno e con tutti voglio benedire il Signore di tutti i suoi doni. Non c’è una storia che sia uguale a un’altra: ognuno ha una sua storia ed è meravigliosa. Non c’è uno che non viva nella pienezza dei doni di Dio e che non possa dire: Cristo è la mia santità e mi guida fortemente e dolcemente attraverso il suo Spirito.

Natale  1981