In
un villaggio viveva una ragazza molto bella di nome Pandagian che danzava
meravigliosamente. I giovani del suo villaggio si riunivano tutte le sere in
una radura, per suonare e ballare. Pandagian restava là finché non sorgeva
il sole: allora, ritornava a casa. I suoi genitori, il fratello e i nonni
dormivano al primo piano di una casa, cui si accedeva con una scala di giunchi
intrecciati. Un giorno, suo padre, irritato per le sue assenze, disse:
"Da oggi ti proibisco di danzare!". Ma la sera dopo, al calar della
notte, Pandagian non rientrò. Il fratello andò a cercarla e la trovò che
ballava come sempre. "Sai che nostro padre ti ha proibito di
danzare!". "Rincaserò non appena la danza sarà finita"
rispose la ragazza.
Il padre, allora, s'infuriò, ordinò di ritirare la scala
e aggiunse: "Se uno di voi rimette la scaletta per Pandagian, lo caccio
di casa!".
Quando Pandagian arrivò a casa, rimase sorpresa di non
trovare la scala. Allora chiamò: "Padre! Sono tornata! Srotola la
scala!". Ma il padre inflessibile: "Ti avevo proibito di
danzare!". Pandagian supplicò: "Madre, ti prego srotola la
scala!". E la madre: "Chiedi al nonno!". "Nonno, per
favore srotola la scala!". "Domanda a tua nonna!".
"Nonnina, srotola la scala!". "Chiedi a tuo fratello!".
"Fratello adorato, srotola la scala!". "Chiedi a nostro
padre!". "Padre, ti supplico, non mi cacciare!". "Hai
disobbedito: dormirai fuori!".
Piangendo, Pandagian si distese per terra,
con il viso rivolto al cielo. Le
parve di distinguere tra le stelle Riamasan, il principe della Notte, in piedi
sul suo cocchio d'argento trainato da quattro cavalli bianchi. "Come mi
piacerebbe ballare tra le stelle!" mormorò Pandagian. "Se il principe della
Notte mi portasse nel suo regno, sarei la donna più felice del mondo!".
Allora scese dal cielo una lunga catena d'argento, cui era legata una sedia
d'oro. Pandagian si sedette sulla seggiola, che risalì verso le stelle.
Quando passò all'altezza della casa, gridò: "Nonno, nonna, fratello,
addio! Me ne vado tra le stelle! Cara madre ti saluto! Addio padre!".
Tutti la chiamarono, anche il padre: "Non partire! Potrai continuare a
danzare! Non abbandonarci!". Ma ormai era tardi; ben presto la sedia
d'oro si confuse tra le stelle. Riamasan accolse la ragazza: "Da molto
tempo ti osservo danzare. Vuoi sposarmi?". Pandagian acconsentì. Gli
sposi vissero molto felici; di notte, Riamasan percorreva il cielo sul suo
carro d'argento e Pandagian danzava tra le stelle. Un giorno, andò a fare il
bagno nel fiume che separa il regno del principe della Notte dal regno del
principe della Luce. Stanca, si addormentò sotto un albero sulla riva
opposta.
Il mattino, il principe della Luce la notò; geloso di suo fratello,
brandì il suo arco e colpì con una freccia d'oro il cuore di Pandagian.
Giunta la sera, il principe della Notte scoprì la moglie morta e pianse. Le
sfiorò il corpo, che subito si trasformò in una miriade di stelle. Riamasan
le raccolse e le lanciò in cielo dove formano le costellazioni. Poi strinse
nella mano l'ultima stella, la più lucente; la stella si ruppe in mille
frammenti che caddero come pioggia sulla terra e si trasformarono in lucciole.
Il fratello di Pandagian le scoprì e disse ai suoi genitori: "Vedete
questi insetti luminosi che danzano sui fiori? Forse è mia sorella che li ha
mandati!". E la famiglia pensò che Pandagian fosse felice.